Don’t Stop Dreaming, Paolo Preite

paolo preite Live@CircoloÈ come un sogno che non si ferma quello di Paolo Preite: il cantautore romano – già molto apprezzato all’estero e in Italia, dal popolo del web e sui palchi nazionali ed internazionali – a due anni dalla prima uscita, debutta nel mercato discografico nazionale, e il 9 maggio il suo album, Don’t Stop Dreaming , arriva sugli scaffali dei negozi  di dischi del nostro Paese e negli store digitali. Da cinque anni, Preite porta avanti questo suo progetto prevalentemente acustico. Dalla sua, ha ispirazione e passione ma soprattutto un talento che non è passato inosservato (quando già musicisti e produttori internazionali o la stampa specializzata si erano accorti di lui) e che potrebbe di diritto accreditarlo tra le nuove espressioni del cantautorato italiano.

“Figlio” del rock, del country e della melodia pop, anche Preite appartiene alla nuova generazione, di quegli artisti che hanno un concetto aperto e ampio della musica: scrive prevalentemente in inglese, fa di Dylan, Battisti, Jeff Beck e John Cale alcuni dei suoi punti di riferimento; compone musiche orecchiabili in grado di sposare perfettamente la lingua anglosassone e di vincere la sfida anche con l’italiano e la sua metrica intransigente; ci mette l’arte e il cuore, quel desiderio di raccontare e di raccontarsi che anima ogni cantautore. Perciò nascono canzoni come Io re di me, versione italiana di  The King of All Winds, fortemente voluta per questo disco da Fernando Saunders –  produttore internazionale e coautore con Preite di questo brano e di altri due – quale esempio di versatilità compositiva.

Nelle nove tracce di Don’t Stop Dreaming, il tema dominante è senza dubbio l’amore, ma l’attenzione ai diritti umani, alla politica e agli ideali di Paolo Preite è accentuata e calata nella vita quotidiana: in canzoni come I Wanna Hold Your Hands – il singolo del lancio del cantautore che nel testo cita il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo («All human beings are born free, we are equal in dignity, we are equal in rights») – e in Neda, canzone della quale è lo stesso Preite a spiegarci le ragioni: «perché ho deciso di dedicare una canzone a Neda? Qualche anno fa, come milioni di persone, vidi su Youtube quel video che mostrava la morte di Neda in tutta la sua crudezza. Aveva un anno in più di me, era una grande appassionata di musica e il suo nome in persiano significa  “Voce”. Beh, una cosa che mi riesce degnamente è scrivere canzoni, e la sera stessa che vidi il video scrissi questo brano per lei… è uno dei pezzi di cui vado più fiero». Neda Agha-Soltan – lo ricordiamo –  fu uccisa il 20 giugno 2009 durante gli scontri di piazza avvenuti a Teheran contro la dittatura. Paolo Preite è stato il primo cantautore italiano a dedicarle una canzone. In Don’t Stop Dreaming, oltre al già citato Fernando Saunders, non mancano altre collaborazioni internazionali di richiamo:  Kenny Aronoff (storico batterista di John Mellencamp, che ha suonato, tra gli altri, con Vasco Rossi, Bon Jovi, Lynyrd Skynryd, Smashing Pumpkins ed Elton John)  che ha saputo conferire l’impronta del suo stile a I Wanna Hold Your Hands, e poi Sonia Rossi, giovane e talentuosa cantante residente nella Repubblica Ceca che duetta con Preite nel brano Love, Love, Love.

paolo preite track list

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.paolopreite.net

Pubblicato da musicheculture

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Una risposta a “Don’t Stop Dreaming, Paolo Preite”

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