Italian Indie

Aggiornamento del post sulla 16° puntata di Music Around The World (si può ascoltare su www.deliradio.it dalle 11 alle 12 il lunedì, oppure attraverso la mia pagina di mixcloud (nella colonna a destra dal titolo “radio podcast”)

E’ il 26 dicembre, ascoltando un po’ di Alt Rock italiano mi è venuto in mente di realizzare una puntata di Music Around The World che proponga un po’ di musica indipendente nazionale. Alcune delle ultime tendenze del panorama indie del Bel Paese mi sembrano molto ispirate alla musica italiana dal passato glorioso: c’è la scena del neo-prog con Zuffanti e La maschera di Cera, un rock un po’ più cristallizzato e miscelato con la melodia e la letterarietà dei cantautori, quello degli Amour Fou, e mi sembra di scorgere un certo desiderio di recuperare, rivitalizzare il passato, portandolo al presente. Alcuni di questi pezzi, se non sapessimo che sono stati scritti negli anni 2000, sembrano usciti veramente dagli Anni Settanta. Un po’ più avanti lanciano lo sguardo (o l’orecchio) i Cani che esprimono sapientemente le loro “velleità” post-punk, anche se i testi “impegnati” e attuali – perché sono la voce dei giovani di oggi – richiamano un’eco lontana del primo Battiato: un’immagine molto sbiadita, però, e immersa nell’elettronica. I Sigv 2.0/monobit sono descritti in questo post, come anche Filo Q, il producer-cantautore ( che, nel frattempo, come i Sigv 2.0, ha cambiato nome (il gruppo ha cambiato anche in parte la line-up prima di pubblicare l’album del 2007. Il loro ultimo disco è del 2009). I Marta sui tubi sembrano quelli che, più degli altri, abbiano imbroccato la strada dell’orecchiabilità radiofonica – pur restando “indie” e “alternativi” nella forma e nella sostanza – e sembrano quelli più preparati a dare del filo da torcere alla commercialità del mainstream – pop, se non altro perché, i Marta sui Tubi, da qualche tempo, e a loro modo, godono di un certo favore della critica e soprattutto dei media mainstream. Ma la critica fa l’occhiolino anche a Paolo Benvegnù, cantautore che la sa lunga in quanto a musicalità e ricerca.E che non è una scoperta recente per nessuno, semmai è già parte fondamentale e “nutrimento” della musica italiana da molto, moltissimo tempo. L’idea complessiva di questa play-list: una cospicua parte delle ultime tendenze nostrane in fatto di “indie” sembra tornare dal passato ma senza essere passatista e retrograda non ho trovato “cloni” (che sono spesso la peggiore “bestemmia musicale” del pop nazionale) ma solo la controtendenza che ispira l’indie da sempre: dimostrare di saper fare musica che è proiettata in avanti, pur sapendosi “ispirare” (in molti casi) a ciò che c’è stato ieri. Solo il pop, insomma, all’antitesi dell’indie, mi sembra che continui ad essere la copia fedele di sé stesso.

(n.b. la conduttrice si scusa per il confronto ieri/oggi, vecchio/nuovo, che personalmente detesta, ma va dà sé che, per capire dove sta andando la musica italiana indipendente, le è venuto in mente di considerare anche tutto quello che la musica a tricolore raccoglie lungo il suo cammino).

PLAY-LIST 1 La Maschera Di Cera – Nuova Luce 2 I Cani – Velleità 3 Sento freddo – SiGV 2.0 4 Pregare è bene – Sigv 2.0/moNobit 5 Amor Fou – Filemone e Bauci 6 Filo Q – Furgone nazione 7 Giardini di Mirò – No One’s To Blame 8 Il mare è bellissimo – Paolo Benvegnù 9 Marta Sui Tubi – Coincidenze

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

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