Kerigma – cantastorie in nome di Gesù

kerigma musicheculture foto Kerigma: anticonvenzionali, Christian Music, Pop-Rock. Originali nello spirito della preghiera, fanno dei loro vangeli la canzone di Dio. Hanno una speranza segreta: fare musica diretta. Praticano l’evangelizzazione tenendo concerti. Dunque suonano decisamente da Dio, e per chiunque possa ascoltarli.

Sono genuini, freschi, assai demagogici nella ricerca del perdono per sé stessi, perché Anna Torraca si autodefinisce scherzosamente una cantante da piano bar che dà il meglio di sé sulle note leggere e del rhytm ‘n’blues; Piero Miloro, il tastierista, si concede al soul e al prog più spesso di quel che si dica; Emiliano De Angelis è un ingegnere del suono rigorosamente divino; Francesco Fedele è un fedele della batteria, di quella che suona energicamente in favore del proprio credo religioso, autore suo malgrado di canzoni che incarnano lo spirito di Dio e del nostro tempo; Danilo Chiavari è un chitarrista più rock che il solito, ma porta assoli e morbidi arpeggi sul palco e sull’altare; Stefano Bruno imbraccia il basso nello spirito della preghiera e dell’evangelizzazione, eppure si dice che in passato abbia costruito la propria cappella sul suolo dei divini del rock inglese; Attilio Carboni, voce del gruppo, è autore delle canzoni, come Francesco Fedele, avrebbe chiesto a Gesù di farsi interprete e testimone del suo messaggio, ma per il perdono dei suoi peccati Dio lo ha trasformato in un autore di ampio respiro, in un cantante confidenziale, un musicista che conosce il registro della fede nel Signore e quello della musica di consumo, ma di qualità. Come la carezza di Dio a un cantautore leggiadro, Attilio avrebbe fatto di Gesù una grande confidenza per tutti, credenti e miscredenti, fedeli all’altare divino e al solco del vinile, alle atmosfere di una chiesa pop, di un CD e di una radio. Perciò quella dei Kerigma è una musica speciale, non scherza, perché è diretta all’anima cristiana e al cuore degli uomini comuni, affinché si sappia che in ognuno di noi, anche in chi non lo sospetti, nasce e dimora lo spirito di Dio. La speranza degli uomini di Dio è che questo spirito rinasca nella pace, si rispecchi nella fratellanza in nome dell’amore, per la libertà della vita e il perdono di sé. Il pop-rock dei Kerigma è un discorso tutto rivolto all’umanità in cammino. In questa musica attuale e di ispirazione cristiana si può riscoprire la parte migliore di sé rivolta al Vangelo. Hanno per questo gli anni attuali di Gesù. Kerigma è una parola che in greco significa “annuncio” ed è, nei fatti, la prima esperienza di Dio, fattosi uomo sulla terra nel nome di Gesù, che salva gli uomini nel ricondurli a sé nel bene, con la predicazione, la morte e la resurrezione alla vita. Gesù è ricordato dal mondo per la sua testimonianza di fedeltà a Dio, coraggio che spezza le catene di un peccato che imprigiona il cuore dell’uomo quando egli crede che non ci sia più alcuna via d’uscita che lo salvi dai propri misfatti esistenziali, che concede il perdono con un atto di misericordia perché sia l’uomo a ritrovare l’umanità e la pace, la speranza, la fiducia in sé stesso e nel domani. Cantano l’amore di Dio i Kerigma, che è il dono più grande, l’amore che è nella fraternità degli uomini, l’esempio più alto di rispetto e di fiducia che Dio ha per noi, nell’uomo che non perde mai la capacità di agire bene e di scegliersi nel bene con Cristo, con le proprie azioni, ricondotte anche con un solo gesto, alla scelta del perdono di sé stessi, alla bontà, che è infinita nella misericordia di Dio, alla speranza, alla capacità di rialzarsi dopo ogni dolore, caduta, sconfitta. Hanno testi particolari, vividi nella fede, e la vicenda di Gesù in note e versi, ma si tengono lontani dai cliché della Christian Music. Protagonista di una serata al Circolo Valcanneto di Cerveteri lo scorso 16 luglio, la musica dei Kerigma ha emozionato, ricondotto allo spirito della preghiera e all’allegria di condividere canzoni, spaccati divertenti – grazie alla simpatia dei musicisti – momenti di riflessione sul senso della vita che si sono legati anche ai recenti fatti di Nizza con una dei momenti più solenni della serata,  attraverso uno dei brani più rappresentativi del gruppo,  “Verrà un giorno”, estratto dall’album “Liberi”. I Kerigma sono insieme dal 1995 e hanno pubblicato due album:  il già citato “Liberi” e “Quando l’esperienza si fa musica”. Il loro sito ufficiale è: www.kerigma.it, qui si possono trovare maggiori informazioni sui loro progetti, l’elenco dei brani dei loro CD e altre news.

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3 Risposte a “Kerigma – cantastorie in nome di Gesù”

  1. Dire che Anna è una cantante da pianobar mi fa capire che le orecchie ti servono solo per sorreggere gli occhiali (se li usi). Ma l’hai sentita? ma conosci il suo percorso di studio e artistico? ma sei mai stata ad una sua serata? hai mai ascoltato Long Train Running, Without You, Fallin’ , Calling You e mille altre fatte da lei? Magari prima di scrivere un articolo passa 5 minuti ad approfondire, 10 ad ascoltare e una ventina a riflettere. Sicura che il tuo campo sia la musica e la comunicazione? Saluti

  2. Marco, sicuramente le è sfuggito il tono colorito e ironico dell’articolo: normalmente accade che gente priva di intelligenza e di senso dell’umorismo fraintenda ciò che legge, non comprendendo le intenzioni dell’autore (o dell’autrice, nel mio caso) e pertanto risponda insultando come ha fatto lei.
    Per quel che riguarda la splendida voce di Anna Torraca, che ricordo benissimo, nonostante siano passati alcuni anni dal nostro incontro, avvenuto la sera del concerto di cui scrivo, premesso che cantare in un pianobar, come nei grandi teatri o negli stadi, sia ugualmente DIGNITOSO per un’artista, soprattutto se brava, contrariamente a quel che fa lei, che insulta la gente dandole della sorda o dell’ignorante, ribadisco che non ritengo l’espressione “cantante da pianobar” affatto dispregiativa e, se lei avesse avuto l’arguzia di comprendere il tono scherzoso dell’articolo, se ne sarebbe accorto.
    Del resto, Anna, che vanta la carriera a cui accenna lei, proprio quella sera, scherzando con me, mi raccontò d’aver cantato anche in qualche pianobar. E di là nacque l’idea di scrivere un articolo dal tono giocoso e scanzonato.
    Non adatto a lettori che siano degli analfabeti funzionali o privi di simpatica ironia, evidentemente.
    Comunque, visto che mi ha fatto l’onore di leggermi ed è tanto preparato, soprattutto sulla carriera della Torraca, torni a commentare quando vuole, perché è molto appassionato nel rispondere e ciò mi fa piacere.

  3. Complimenti perchè invece di migliorarSI e imparare a scrivere ha dato al suo interlocutore del: privo di intelligenza, di umorismo, di simpatica ironia, analfabeta funzionale… prima avevo un dubbio che il suo campo di competenza fosse “musica e comunicazione”, con questa risposta ogni dubbio è stato fugato; sulla musica non traspare alcuna particolare sagacia e sulla comunicazione il livello è quello dell’asilo Mariuccia. Di serate Pianobar di Anna ne ho sentite sicuramente più di qualche centinaio e della sua voce potrei parlarne con reale cognizione di causa, mi creda si taccia al riguardo che evita altre figuracce. Credo che nessuno di noi abbia voglia di dedicare all’altro/a ulteriore sacrificio del proprio tempo visto che l’unico punto su cui siamo completamente in accordo è considerare l’interlocutore non alla propria altezza e stia pure serena… l’onore di leggerla (dato ora per la seconda volta) non sarà ulteriormente ripetuto. Saluti e si goda la sua convinzione di saper scrivere con simpatica e scanzonata informale ironia. (p.s. La diretta interessata ha letto il nostro scambio di opinioni e dopo essersi fatta una risata mi ha detto cosa ne pensa… eeeeh vabbè… saluti)

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