Roma: 16 ottobre 1943

Mi ricordo la paura le grida di una madre il pianto di un bambino che gli avevan preso il padre in qual cortile scuro di un buio surreale era il 16 di ottobre le vie di quel quartiere tutti in riga per la strada altrimenti si è ammazzati ricordo la valigia quella di cartone uno spago bianco che legava la mia vita a quegli affetti scelti in fretta dentro a dei cassetti e poi buttati come bestie in quei vagoni così tetri che non c’era neanche posto per restare in piedi il lamento dei nenonati che avevan tanta fame il magro seno di una madre prosciugato dalla sete

Tutto questo non ha senso per me perché avevo solo 15 anni tu mi hai negato la libertà marchiando a fuoco la mia identità togliendomi la vogli di sognare di diventare un uomo senza dolore trattarmi come un diavolo … ma dimmi tu se questo ha veramente un senso

l’arrivo sul piazzale il terrore che mi assale la selezione innaturale donne uomini e bambini e quel gesto infame che decretava ogni fine e quegli affetti scelti in fretta dentro a dei cassetti e mi ricordo ancora adesso il più terribile distacco e quelle lacrime gelate sulla faccia di mia madre in quanto aveva già capito che il suo destino era compiuto mentre salutava con la mano da lontano

Tutto questo non ha senso per me perché avevo solo 15 anni tu mi hai negato la libertà marchiando a fuoco la mia identità togliendomi la voglia di sognare di diventare un uomo senza dolore trattarmi come un diavolo … ma dimmi tu se questo ha veramente un senso

Oggi che son qui qui davanti a voi importante è testimoniare quella maledetta soluzione finale

(Soluzione Finale – Fabio Cianchi)

Pubblicato da musicheculture

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