Spaghetti Americana: le radici de The Beards

Nel nostro Paese non sono ancora famosi quanto i Lumineers o i vecchi Townes Van Zandt, Johnny Cash, Gram Parsons, Emmylou Harris, però  sognano di diventarlo, se non altro per potersi dichiarare orgogliosi fautori della “Spaghetti Americana”: una miscela di country, blues-rock e cajun dall’impronta nazionale che caratterizza The Beards, il duo veneto già noto negli Stati Uniti e in Australia, che pubblica una raccolta coi migliori successi, per farsi meglio conoscere e apprezzare anche dal pubblico nazionale.

«Sul territorio italiano esistono tanti piccoli laboratori artigianali che vivono esportando all’estero, noi non ci sentiamo tanto diversi da un’azienda vinicola che imbottiglia e spedisce il proprio vino oltre i confini nazionali. Ora siamo molto impegnati nella fase finale di lavorazione con Jim Diamond [produttore degli ex White Stripes, NdR], ma stiamo gettando le basi per un prossimo tour negli States. Sia chiaro: il vino non lo imbottigliamo soltanto!». Si presentano con questa analogia Emanuele Marchiori e Massimiliano Magro di Riviera del Brenta (VE), perché ci tengono a far sapere che anche il loro stile musicale, l’Americana, è D.O.P. come il nostro vino. D’altra parte, ad etichettarli come artisti di “spaghetti americana” era stata l’Americana Recordings, label statunitense specializzata che crede in questo duo con alle spalle 10 anni di carriera e cinque album. Ora, Spaghetti Americana diventa il titolo di questo nuovo album di 16 canzoni tra le quali citiamo: Muskito (2013) un brano che riscuote molto successo andando in rotazione radiofonica in Messico, Colombia, Argentina, Spagna, Portogallo, Brasile); Diggin’ Fingers (2008) e El Brigante (2014), che viaggiano tra murder ballads, country-rock raccontando di amori singolari, desolazione e antichi rimedi campestri; Widmann’s Mansions (2012) ha la produzione di Professor Louie per la storica etichettaWoodstock Records. Dal loro debutto discografico (avvenuto nel 2006, con l’album Mephisto), queste due “barbe” veneziane hanno saputo richiamare l’attenzione della critica e di alcuni musicisti di fama internazionale: il primo tour americano, percorrendo le strade della Florida, l’Ohio, fino a giungere a New York, dove avviene il colpaccio: suonano con Levon Helm, il leggendario batterista della Band e si lanciano alla conquista delle radio, avvalendosi della collaborazione di grandi personalità:il già citato Professor Louie (Aaron Hurwitz, produttore di The Band e Mercury Rev) e Julien Poulson (Nick Cave, Brian Ritchie), solo per citare i più importanti, lavorano con loro in studio per vari album. “Spaghetti”, come i western di Sergio Leone, grande innovatore del cinema italiano. “Spaghetti”, come l’Americana di Emanuele Marchiori (voce, piano, batteria, organo, banjo, fisarmonica, armonica) e Massimiliano Magro (voce, chitarra e basso): un aggettivo che ha già portato fortuna alle espressioni artistiche italiane, facendole conoscere all’estero. Adesso The Beards compiono un viaggio di ritorno, evocando in musica e con voci profonde e baritonali gli scenari di verdi e distese praterie che potrebbero portare fortuna anche a loro. Noi glielo auguriamo. The Beards – Spaghetti Americana: per gli amanti del genere.

Pubblicato da musicheculture

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