Stockhausen e il fascino delle onde corte

stockhausenkitsch, elitario, intellettuale, naive, inascoltabile, troppo semplice, antiarmonico, neotonale, nazista, esterofilo, pazzo, anti-espressivo: questi sono alcuni degli aggettivi che erano stati utilizzati per additare Stockhausen, compositore contemporaneo tedesco oggi finalmente rivalutato dalla critica e riconosciuto come uno dei più importanti fautori della cosidetta “musica concreta”. Ritenuto geniale, versatile e “esotico”, soprattutto da un pubblico di profani, Stockhausen è infatti ricordato per la sua originalità: quella capacità di sperimentare e di far suonare oggetti diversi: componeva musica da camera, corale, jazz, ma faceva suonare anche carillon, elicotteri e radio a transistor. E proprio a “Spiral – brano per solista e radio a onde corte” è stato dedicato l’incontro che si è tenuto presso O’, spazio milanese, il pomeriggio dello scorso 6 maggio. L’occasione è stata quella della presentazione del libro “Sulla musica” di Karlheinz Stockhausen (a cura di Robin Maconie, pubblicato da Postmedia Books, con la prefazione di Massimiliano Viel, compositore, musicista e ricercatore), dove, tra gli altri, è intervenuta la pianista Eleonora Ravasi che ha eseguito il celebre brano del 1968: l’idea di Stockhausen fu quella di scrivere una partitura per una composizione estemporanea, in parte improvvisata grazie alla presenza dell’elettronica e si onde e frequenze casuali captate da una radio. Nell’esecuzione della Ravasi, la radio sintonizzata in modulazione di frequenza sulle onde corte è stata simulata da un computer, perché – a distanza di oltre 40 anni da quell’invenzione – l’inquinamento elettromagnetico ambientale crea non pochi problemi di ricezione radiofonica. La linea melodica di “Spiral” non fu scritta per alcuno strumento in particolare e negli anni, il brano ha avuto numerose esecuzioni e varianti: c’è Spiral per sax, per pianoforte, per chitarra, oboe…

Oggi, un’invenzione simile sembrerà banale ma un’intuizione tanto geniale all’epoca, con Stockhausen, ha permesso di aprire una nuova strada nella sperimentazione elettronica del nostro tempo, tra classica, pop, electro rock, jazz e noise.

Pubblicato da musicheculture

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