The Expanding Universe: quando l’algoritmo diventa musica

The Expanding Universe è  il disco di  Laurie Spiegel, la compositrice che tra il 1973 e il 1977 lavorava presso i laboratori della Bell. Pioniera della musica elettronica, la musicista  di Cicago ha deciso di  pubblicare un’antologia dei suoi primi campionamenti, risalenti proprio a quegli anni, con l’idea – dice – di salvarli dall’oblio. “The Expanding Universe”, originariamente, era un LP pubblicato per la prima volta nel 1980: ora dà il titolo ad un doppio CD che contiene anche il brano probabilmente più conosciuto di quest’artista dell’algoritmo (Appalachian Grove). La musicista, programmatrice, esperta di computer-grafica, proprio nel 1980, si ritirò dalle scene, poiché si rifiutò di condividere la direzione che la musica elettronica stava prendendo: subordinare la creatività alla realizzazione del prodotto elettronico era un’idea folle per lei, allora Laurie scelse di andare controcorrente, dedicandosi sì allo sviluppo di software ma, con lo scopo di utilizzare la tecnologia  come strumento per valorizzare ed aumentare le possibilità creative della musica. La violinista- programmatrice –  che nel 1973 incominciò ad assemblare algoritmi sul sistema  FORTRAN IV e poi, qualche anno più tardi, su UNIX – ha visto le sue composizioni  viaggiare in varie dimensioni dello spazio: in quello interstellare, nel 1977, quando “Harmonices Mundi” fu scelto come  brano d’apertura di  “Sounds of Earth”, il disco d’oro che fu imbarcato  sul Voyager spacecraft ; in quello cinematografico, più recente,  quando  il singolo “Sediment” è  usato  come commento per il film The Hunger Games (nella scena della cornucopia), del 2012.  The Expanding Universe è stato il secondo lavoro discografico della compositrice (Laurie Spiegel aveva pubblicato una raccolta dal titolo Music for New Electronic Media già nel 1977) e contiene il groove system  elaborato e usato ai laboratori Bell, che  può essere considerato a tutti gli effetti uno dei progenitori dei sistemi moderni. L’universo in espansione di Laurie Spiegel è una tavolozza di timbri e di suoni analogici poi sintetizzati, ed elaborati al computer attraverso un sistema di controllo che permette di lavorare simultaneamente sui suoni elettronici e su quelli prodotti dagli strumenti musicali tradizionali.  Tutto il lavoro della Spiegel è realizzato sulla falsariga di quello dei “padri dell’elettronica”, come Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass, quando le composizioni di Bach, la musica celtica, i tamburi africani, già riuscivano a convivere in una perfetta alchimia. Laurie Spiegel  con questo disco ha deciso di recuperare la memoria di un paesaggio sonoro attraversato da sintetizzatori e sequenzer: un mondo che non è ancora stato contaminato dall’uso commerciale e massificato dei campionatori e delle tastiere elettroniche degli anni ’80, della pop music. sito ufficiale

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Pubblicato da musicheculture

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