Trafficante di sogni contro l’indifferenza. Addio in musica ad un sacerdote anticonvenzionale

donandreagalloPrete partigiano. Prete degli ultimi e degli emarginati. Prete anticonvenzionale. Prete comunista. E’ morto a 84 anni Don Gallo. Lui combatteva contro i mali delle periferie di Genova, salvava i giovani dalla malavita ed era stato un grande amico di De André. I suoi versi l’avevano ispirato al punto da poter affermare: I miei vangeli non sono solo quattro… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo De André, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori. Sciarpa rossa, pugno alzato e sigaro in bocca: segni distintivi e sui generis per quest’alfiere della libertà e della giustizia sociale che era perfino un antiproibizionista: su twitter in queste ore i litfiba hanno ricordato come Don Andrea Gallo e Piero Pelù avessero supportato insieme la causa della liberalizzazione delle droghe leggere; “Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono” #donGallo Ci mancherai” ha scritto Daniele Silvestri, mentre Simone Cristicchi si sfoga e scrive “E’ morto un altro amico. Don Gallo. Eccheccazz…”.Jovanotti, nel suo stile fintamente retorico: “Ciao @DonAndreaGallo ci mancherai amico”. I giornali di partito interpretano la notizia a loro modo e così ilGiornale scrive: Funerali di Don Gallo, se la messa diventa una Festa dell’Unità. Il Corriere della Sera invece racconta il funerale che si svolge in una Genova sotto la pioggia e con migliaia di ombrelli sostenuti da un coro di voci che all’unisono cantano “Bella Ciao!”; Luxuria ha dichiarato all’AGI: Don Gallo “ha accolto tutti perché sapeva amare”; Michele Santoro esterna: “Politica si levi i panni di Don Abbondio e metta quelli di Don Gallo”. Perez Gomez (de IlFatto Quotidiano) precisa: Don Gallo: l’altra faccia della Chiesa (quella del popolo magari, quella avversa alle gerarchie e alle lotte di potere, quella “di strada”, dato che il Cardinal Bagnasco, Presidente della CEI presente al funerale, è stato fischiato); Dal mondo politico: il Presidente della Repubblica ha dichiarato: “Provo tristezza e rammarico, era un sacerdote amato”. Giuliano Pisapia: “Oggi è un giorno molto triste, il giorno in cui ho perso un caro amico. Don Andrea Gallo è stato per me un ottimo compagno di tanti viaggi nella vita sociale e culturale del Paese. Una persona su cui ho potuto contare sempre. Un prete che ha saputo parlare ai giovani senza tabù, con estrema semplicità, andando a scavare a fondo nei problemi di questa generazione”. Nichi Vendola: “Bambino di Dio, compagno di viaggio, padre, fratello, amico, sarai sempre nei nostri cuori, nelle nostre lotte e utopie”. Vito Crimi: “Ciao Don Gallo. Da oggi il cielo ha idealmente una stella in più”. Cecile Kyenge: “Perdiamo una voce indipendente e preziosa, un uomo che con il suo operato ha sempre messo al centro le persone insegnando che non esistono emarginati o ultimi ma che la nostra società deve fondarsi sul coraggio delle parole e sull’ascolto reciproco: una tensione verso l’altro che deve essere tradotta in atti di concreta vicinanza”. Alessandra Mussolini, con la gentilezza che la contraddistingue: “È morto Don Gallo. Che Dio lo accompagni!”. Il Popolo Viola ha postato il video di Don Andrea che benedice alla fine della messa, celebrata lo scorso 8 dicembre, per il 42° anniversario della Comunità di San Benedetto, da lui fondata.

Ora se n’è andato con lo stesso canto. Ma, fuori da ogni retorica, a me piace ricordarlo con una delle sue canzoni preferite: Canzone del maggio.

Pubblicato da musicheculture

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