Un menù turistico a base di “Springsteen”

santantonio_bruceTra le cose strane (ma non insolite) che mi accade di leggere, c’è un comunicato che cita Bruce Springsteen. Come sapete, il Boss è in Italia per il concerto di Padova. L’albergo che lo ospita non si è lasciato sfuggire l’occasione per auto-promuoversi. Ed io, alla presenza di  Springsteen come a un “souvenir” – a metà strada tra un testimonial inconsapevole e un oggetto di vanteria –  non avevo  ancora pensato, nonostante la Storia (quella con la “s” maiuscola) sia qui, a fissare il passaggio dei grandi uomini. Le città del mondo sono piene delle tracce di questo loro passaggio. A caratteri cubitali si è soliti scrivere:  “LUI E’ PASSATO DI QUI” per le strade, su lapidi e monumenti. Ma, nel 2013, la logica della storia cambia un po’, e per i grandi personaggi si mescola con quelle del marketing. Ecco che, allora, una normalissima, molto sincera e trasparente pubblicità, tenta di trasformarsi in una “notizia”, ammantandosi di “gloria”. Sottolinea che, d’ora in avanti, il bar dell’albergo che ospita Bruce servirà il proprio esclusivo “Cocktail Springsteen”, preparato ovviamente come piace al Boss: con Vodka Greygoose e soda, un goccio di Cramberry e uno spicchio di lime. Il comunicato promozionale segnala che ogni cliente, d’ora in avanti, potrà ordinare lo stesso menù del Boss ogni volta che vorrà: una cena a base di spaghetti, cheeseburger, Caprese, pollo, tonno, molta insalata, acqua minerale, Coca Cola, e tante, buonissime, pesche, perché è così che piace al Boss. Inoltre, ogni frequentatore di questo albergo “potrà immergersi nello stesso relax”: nelle sue piscine termali, sacralizzate nella maniera più profana da questo Dio del Rock che vi ha fatto le proprie abluzioni. Trovo meravigliosa la logica che si cela dietro questa pubblicità:dopo il concerto di Napoli, col sindaco De Magistris che concepisce questa Rockstar come una calamita che attira-turisti, l’occasione buona per esportare ancora una volta in tutto il mondo la meravigliosa bellezza di Napoli e, in particolare, di Piazza del Plebiscito (miseramente coperta e recintata però, affinché soltanto il pubblico pagante potesse accedere allo spazio riservato al concerto dello scorso 23 maggio), anche per la bellissima città di Padova il buon vecchio Bruce si presta: quale turista illustre. I fan intanto sono accorsi all’hotel per chiedere gli autografi e, con tutta la gente che arriva, la struttura non si lascia sfuggire l’occasione di mostrare a tutti le proprie attrattive. Moltissimi fan, tra questi potenziali clienti, seguiranno i movimenti del Boss passo per passo, fino al dopo concerto e finché Springsteen non sarà partito. Alcuni di loro magari sognano d’incontrare Springsteen mentre visita la città bellissima, i suoi monumenti, i suoi meravigliosi corsi d’acqua. Ma sappiamo che in realtà ciò non accadrà. Ma in ogni caso, lo spirito del luogo, e la Storia, ci dicono ormai che: “Bruce Springsteen è passato di qua”. Lo stadio Euganeo è già in fermento per il concerto di stasera. E a noi che abbiamo raccontato di certe disavventure di Paul MCcarteney, invaso dalle McCartney cavallette in Brasile, consigliamo al Boss di fare attenzione a certi “souvenir” che sono soliti regalare i piccioni padovani.

 

Pubblicato da musicheculture

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