«Se non fossi stato ad Auschwitz, a vedere coi miei occhi i resti di quell’orrore, non sarei riuscito a immedesimarmi nei personaggi che interpreto. Porto avanti questo spettacolo dedicandolo a Sergio, un bambino napoletano deportato. Le SS arrivarono e chiesero ai più piccoli del lager: “Chi di voi vuole vedere la mamma?”. Sergio, fidandosi dei soldati, alzò la manina rispondendo: “io!”. E così fu selezionato come cavia per atroci esperimenti che lo condussero alla morte».
Manuele Morgese, fondatore del Teatro Zeta dell’Aquila e attore protagonista, ha ancora gli occhi pieni di commozione alla fine della rappresentazione, quando per la stampa e il pubblico commenta lo spettacolo Cronache dalla Shoah – Filastrocche della nera luce, che ha debuttato al Teatro Tor Bella Monaca di Roma lo scorso 17 gennaio, per proseguire il suo tour nei teatri italiani.
Protagoniste, infatti, sono le vite di diversi testimoni e vittime della crudeltà nazista: dalla bambina ebrea scampata alla morte all’operatore di ripresa ariano, costretto a filmare il falso a vantaggio della propaganda hitleriana. Concepito come un recital, questo lavoro teatrale s’avvale di musiche eseguite sul palcoscenico dal pianista Alessio Scialò e dal trombettista Andrea di Pilla.
Brani celebri come A night in Tunisia di Gillespie, La vita è bella di Piovani, Schindler’s List di Williams, Pure Immagination di Bricusse e The Shadow of Your Smile di Mandel, legano le memorie, l’intervallarsi delle scene, restituiscono i sentimenti e le atmosfere di uno dei momenti più bui della storia dell’umanità. Conferiscono dignità alle persone perdute in quest’orrore, divenendo la colonna sonora di ritratti inediti di alcuni protagonisti e vittime dell’olocausto, come Anna Frank, che appare in un filmato realizzato prima della deportazione, o una donna ebrea costretta a mostrarsi bella e perfetta davanti alla cinepresa, nonostante la consapevolezza che ad aspettarla sia soltanto la morte.
Alla musica sono affidati il ricordo, il dolore, lo struggimento, l’abbraccio e la consolazione.
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