Dall’Esorcista al Beat

Tubular Bells compie 40 anni e Mike Oldfied ha deciso di festeggiare l’anniverario ripubblicando il suo album di maggior successo ma compiendo un’operazione di restyling: non c’è più soltanto l’elettronica ma anche le chitarre e nuovi arrangiamenti per queste 10 tracce tra le quali c’è anche un brano inedito:Never Too Far, registrato con Tarja Turunen, l’ex vocalist dei Nightwish, finlandesi che si dedicano al symphonic metal. Il mondo musicale di Olfied infatti è molto vario ma – pur attraversando l’elettronica, la dance, il pop (Moonlight Shadow incisa insieme a Maggie Reilly) – Tubular Bells è il lavoro che ha fatto la maggior fortuna dell’artista, un successo che deve al film del regista William Friedkin, uscito nel 1973, come il disco. Da 40 anni Mike Oldfield e la sua casa discografica (la Universal) ripropongono varie edizioni, remixate o rivedute di un disco che, dal 5 febbraio, è nuovamente in tutti i negozi(anche su Itunes) ma, questa volta, con un nuovo titolo (“Tubular Beats”), una nuova veste e la stessa copertina portafortuna. L’album è lanciato dal promo video di “Guilty”: più elettronica, nuova e beat che mai. Tubular Beats è stato realizzato in Germania, con l’etichetta Edel (per gentile concessione della Universal) ed è frutto della collaborazione tra Mike Oldfied e il duo elettronico degli York. Del video di Guilty, esiste anche una versione electro-funk.

Di quella lunghissima suite che è Tubular Bell, invece, parlai in una vecchia puntata di una delle mie trasmissioni radiofoniche più recenti (Music Around the World)e perciò non ho molta voglia di ripetermi. Piuttosto mi chiedo (e vi chiedo) se valga o no la pena, per certa musica, anche la più vitale e ricca di spunti, di “riciclarsi” all’infinito per continuare a vivere nella nostalgia e nel clamore del successo passato.