Ci sono gli umori dell’Italia degli “anni di piombo” e il riferimento alla morte di Giuseppe Pinelli e sono usati come metafora per esprimere il rifiuto di quel perbenismo di facciata che spesso caratterizza la nostra società (nel brano “Quando meno te lo aspetti”); l’ipocrisia sociale, la volubilità, l’ignoranza e il malcostume politico (in “tutti quelli”); un omaggio a Carlos Santana e i sentimenti di chi, senza alcuna prospettiva, precipita nell’abisso (“che fastidio”) e i pensieri autobiografici (“Via Ripamonti “, “Pillole” e “taglio la corda”); il racconto di un Natale solitario e nostalgico di un uomo che ha perso il suo lavoro ed il suo amore (“Di notte”); il ritratto di un artista emarginato, e della sua solitudine che emblematicamente assurge a simbolo della censura e dell’esclusione sociale di tutte quelle voci che sono considerate “fuori dal coro” (“Il pazzo”) e, ancora, la vita quotidiana per le strade di quartiere (“Milano”), in un album che musicalmente riporta indietro nel tempo e viaggia lungo diversi sentieri musicali (dal folk, ai tratti appena accennati del beat, ai ritmi latini, alle fisarmoniche tipiche della musica d’autore francese), mentre, attraverso i testi, l’ascoltatore può respirare gli umori dell’attualità, per mezzo di parole che non sono affatto scontate.Luca Loizzi, cantautore emergente ed insegnante di professione, pubblica il suo disco per la Tarock Records nel maggio del 2012. Da pochi giorni, però, il singolo “Quando meno te lo aspetti” è in rotazione nelle radio.