Non riesco a sfuggire a Sanremo 3. La censura? Ma spegnete quel microfono!

“Scusate se pronuncio queste parole: ‘Sesso’, ‘Amore poligamo’ e ‘Porno su Onlyfans’”. …Scusate tanto me, invece, se ad alcuni giorni di distanza dalla polemica tra Maddalena Morgante e quell’ “organo di propaganda del gender fluid che è il Festival di Sanremo”, francamente, sono ancora allibita, stupefatta, sorpresa, scioccata, a bocca aperta! Certe uscite… hanno ragione, non dovrebbero affatto esserci in Italia: ma come si può avere uno sguardo così parziale, orbo e ignorante sulla realtà? Come si fa a trasformare il festival canoro più tradizionale e longevo d’Italia in un organo di propaganda “fluida”? E no, no: tappatevi la bocca che così non va! Che non venga in mente a un cantante come Rosa Chemical d’interferire col pensiero comune, perché la maggioranza, in tutti i tempi e in tutti i luoghi comuni, vuol sempre aver ragione e, naturalmente, anche la sua buona dose di “complottisti”, oh! Che non venga in mente a uno come Manuel Franco Rocati di far cultura provando, attraverso la canzone, a raccontare a grandi e piccini del Festival di Sanremo, se a una cert’ora non dormissero già, che esistano modi differenti di vivere….scusate se dico le parolacce: l’amore e il sesso oppure Onlyfans, dove molti guardano anche i porno! Che non venga in mente a certi “fluidi” di raccontare su un canale della TV di Stato che il “Made in Italy” sia fatto anche di queste realtà o che siano a dir poco inconfutabili le prove scientifiche sul fatto che esistano diversi orientamenti sessuali o che gli esseri umani, come altre specie naturali, non nascano solo ed esclusivamente maschi e femmine oppure siano sempre uomini, donne e cisgender… Gisge… che? Infatti, anche i cattolici potrebbero sgranare gli occhi come ho fatto io, ricordando ad esempio che la poliginia (quando un maschio ha più femmine) o la poligamia (quando un uomo è sposato con più donne), fossero ampiamente praticate dai personaggi biblici: se Sara, che era la moglie d’Abramo il patriarca, non avesse acconsentito che suo marito s’unisse carnalmente con la schiava Agar per avere un figlio, mezza stirpe umana non sarebbe qui; se le figlie di Lot, non avessero ubriacato il padre e avuto con lui rapporti incestuosi, la specie umana non sarebbe continuata; se San Paolo non avesse raccomandato ai vescovi di sposarsi una sola volta, per non dover la comunità cristiana mantenere tante vedove… Il poliamore è sempre esistito e sempre esisterà, così come i diversi orientamenti sessuali e anche l’ermafroditismo e la transessualità. Perciò: di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di Made in Italy, canzone che Rosa Chemical canta sul palco dell’Ariston nel 2023, che semplicemente canta contro gli stereotipi e di un menage a tre, di cosiddette “trasgressioni”, smascherandole e ammettendole, senza fingere ipocritamente che, certe realtà che non piacciono, debbano sparire. Ma già quelle povere vittime dell’ideologia del gender, per difendersi dalla cospirazione di bisessuali, non binari, fluidi eccetera, s’arrabbiarono con gli insegnanti: non gli è andato giù che nella scuola, ad esempio, si informassero i bambini che diversi tipi di sessualità, di orientamenti e di comportamenti, di connotati sessuali, esistono in natura e che si tratta di diversità alle quali, quei cospiratori degli insegnanti avevano inteso educare. Ma no, alcuni non ci possono stare: la supremazia della razza cisgender deve trionfare perché, se Dio è sia uomo sia donna, sia maschio sia femmina, tu uomo (o donna) nato a sua immagine e somiglianza… non puoi essere né bisessuale né transgender né omosessuale né ermafrodito né provare attrazione fisica o innamorarti di  due o più persone contemporaneamente, anche dello stesso sesso. Si chiama semplicemente “mixofobia”, la paura, il rifiuto dell’amalgama, della mescolanza tra culture, modi di pensare e di essere diversi: gay, stranieri, disabili, trans… L’Italia è piena di mixofobici: non sono una qualità di funghi ma come i funghi crescono, nelle aule del Parlamento s’allevano e si coltivano supremi cisgender di razza umana dal pensiero unico: povera TV tradizionale, povera cultura nostra! Che razza di cospirazione è in atto, come dice, tra gli altri, la Deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante. Ma è vero: a quelli fatti così sarebbe ora di levare il microfono! Piuttosto, a scanso d’equivoci, sarebbe bene ricordare che il Festival di Sanremo è una Kermesse canora, che qualunque artista abbia il diritto d’esprimere sé stesso e la propria arte eanche il proprio pensiero, che anche Maddalena Morgante, in nome di quei sacrosanti principi sanciti nella Costituzione sia libera di farlo ma, come ha ribadito Rosa Chemical, è giusto che i politici si occupino d’altro, dei problemi del Paese in Parlamento, non dei testi delle canzoni di Sanremo, lasciando questo compito a chi, comunicatori, critici, giornalisti, ascoltatori, lo svolge con competenza e nei luoghi adatti: sui media o davanti alla Tv o di fianco ad una radio, al bar, ma non nei palazzi istituzionali.

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

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