The Killers: una cover per ogni paese

strokes_the_killersPaese che vai… musica che trovi. Il detto non è esattamente così, ma è così che “suona” nella testa dei Killers. Il gruppo indie rock capeggiato dal frontman Brandon Flowers, durante il concerto tenuto a  Brooklyn 4 giorni fa, ha interpretato una cover di Is This It, canzone che aveva decretato la fama degli Strokes, oggi considerati assolutamente la band di maggior successo, che meglio rappresenta la scena rock newyorkese. L’idea di interpretare dei “successi locali” ogni volta che il gruppo calca il palco di un altro paese è sostenuta da tempo: in oltre 10 anni di carriera la band di Las Vegas ha eseguito cover di U2  (“With or Without You“), “Crystal” (dei New Order) e “Don’t Look Back in Anger” (degli Oasis) con grandi consensi di pubblico: ogni volta che Brandon Flowers & Co si sono esibiti “in casa” di questi artisti, li hanno omaggiati, rischiando, sottoponendosi al giudizio del pubblico. La cover di This is it è durata meno di un minuto: un accenno che non ha dato il tempo al pubblico di accompagnare il pezzo col battito delle mani. Flowers ha omaggiato gli Strokes per comportarsi da bravo ospite a New York, così come impone una vecchia abitudine del suo gruppo ma ciò non è bastato a creare l’atmosfera. La cover, tuttavia, mi pare abbastanza apprezzabile, anche in confronto all’originale, quella con  Julian Casablancas che ormai canta sempre più in falsetto. Comunque il pubblico del Barclays Center ha apprezzato la riverenza musicale di Brandon Flower. Il merito di ciò è anche del chitarrista Dave Keuning.

The Killers sono in tour col nuovo album “Battle Born”, A giugno (11-12) suoneranno in Italia, prima a Roma e poi a Milano.

…dovremo aspettarci dunque delle sorprese e…chissà che non decidano di pescare le loro cover nel repertorio tradizionale: arrivati nel nostro paese, riusciranno a continuare con la loro abitudine d’interpretare i successi del luogo? Ve lo immaginate Brandon che canta in italiano o che (improbabilmente) abbia il coraggio di interpretare canzoni popolari, al punto da sorprendere (o fare arrabbiare) i romani o far impallidire la bella madonnina tutta d’oro?

Lasciati da parte santi e tradizioni, con un pubblico italiano appassionato di alternative rock e soprattutto stanco dei soliti stereotipi da “Italia, pizza e mandolino”, sarebbe interessante ascoltare i Killers alle prese con brani italiani attuali, soprattutto perché – amo sottolinearlo – la scena rock indipendente nazionale è molto ricca di di novità interessanti e molto apprezzate, sia in Italia che all’estero.