Una, nessuna, centomila. Concerto contro la violenza

Meraviglioso l’amore di una donna. Penso che questo possa essere il giusto messaggio lanciato dalle canzoni di Una, nessuna, centomila, il concerto-iniziativa per sostenere i centri antiviolenza che quest’anno Fiorella Mannoia, col contributo della Rai, Il Ministero della Cultura e altri soggetti, ha portato all’Arena di Verona. A parlare d’amore sono infatti  le canzoni:  Meraviglioso di Domenico Modugno, in questo caso, cantata da Giuliano Sangiorgi, il secondo ospite della serata, anticipato dalla coppia TananaiElodie, con Tango, e seguito da Fiorella Mannoia e Mahmood che cantano l’Appuntamento di Ornella Vanoni, prevista nel cast ma assente a causa di un problema fisico. Ed è un canto al femminile questo concerto che sta andando in onda su Rai1 la sera dell’8 maggio 2024, anche con Annalisa e la sua Sinceramente, hit destinata a conquistare l’estate, come anticipavamo già alcuni mesi fa commentando il Festival di Sanremo. Emma, Francesca Michielin, Noemi e Alessandra Amoroso  si uniscono a lei per cantare Nessun dolore di Mogol e Battisti.  In passato, questa canzone era già  stata reinterpretata da una cantante donna,  Giorgia, ma dalle cinque artiste sul palco questa sera viene fuori una bella cover in chiave R’n’B grazie anche a una bella orchestra che accompagna le esibizioni, tutte rigorosamente dal vivo. Passa anche Mahmood con Tuta Gold e si esorta a donare denaro a sostegno dell’iniziativa. Poi sul palco tornano Sangiorgi, Fiorella Mannoia, che aveva  cantato Mariposa come sigla, ed Ermal Meta, per cantare Estate, successo dei Negramaro. Amadeus, senza retorica, ribadisce la “chiamata alle arti”, una definizione coniata da  Fiorella Mannoia, secondo la quale, grazie all’arte e alla cultura, si può educare affettivamente sin da bambini. “Meglio una chiamata alle arti che alle armi”, risponde Sangiorgi, prima di cantare con Noemi e Big Mama la splendida Io che amo solo te di Sergio Endrigo. Tutte le sfumature dell’amore sul palco dell’Arena e dalla voce di Emma, le scopriamo con Apnea, che scalda la serata e ci sembra già estate, ma si canta per raccogliere denaro per telefono, al numero 45580, fino all’ 11 maggio 2024. Fiorella Mannoia duetta poi con Achille Lauro in C’est la vie. Gli attori Anna Foglietta e Massimo Caiazzo, insieme ad Amadeus, parlano di tutti i tipi di violenza e nel testo teatrale di Anna e Massimo c’è il racconto di quella  digitale, in che modo si manifesta e si smaschera. Il  testo è  basato su dialoghi veri ceduti agli attori dalla polizia postale. I due ne hanno tratto un adattamento capace di evidenziare come troppo spesso, nascosti tra le parole e gli atteggiamenti apparentemente affettuosi e premurosi nei confronti della compagna, si celino in realtà gelosia e manie di controllo che umiliano e minano la libertà di una donna. Combattente dalla voce di Fiorella Mannoia arriva a metà della serata per sottolineare il bisogno di lottare. Alessandra Amoroso e Annalisa cantano insieme a lei. Le cantanti e sostenitrici della fondazione hanno organizzato un laboratorio artistico al quale partecipa, tra gli altri, anche Paola Cortellesi, vincitrice di sei David di Donatello col suo film C’è ancora domani, che affronta il tema della violenza domestica quando questa veniva considerata legittima e perfino una necessità educativa che il marito esercitava sulla moglie negli Anni Cinquanta. Sono solo parole con Fabrizio Moro, Noemi e Tananai è  applaudita dal pubblico e Nessun grado di separazione arriva subito dopo, con Francesca Michielin che duetta con Brunori Sas. Elodie e Fiorella Mannoia cantano Due (di Elodie), poi Big Mama e Alessandra Amoroso La rabbia non ti basta, per raccontare gli effetti della violenza verbale tra bullismo e body shaming. Perciò, Fatti bella per te di Paola Turci con Noemi e Francesca Michielin diventa un invito importante fatto alle donne da altre donne, soprattutte quelle dei centri antiviolenza e in particolare di Carla, cinquantun’anni, che attraverso la voce della Turci dice: “Dopo, impari che il tuo tempo, il tuo corpo, il tuo spazio personale è soltanto tuo”. “Non aspettare per parlare” è l’esortazione di Offeso di Niccolò Fabi, con Fiorella Mannoia, Samuele Bersani e Brunori Sars che conquistano il palco e un pubblico che ascolta assorto. Infine, battere le mani a tempo insieme, artisti e pubblico, diventa “Un gesto di alleanza che ci fa sentire ancora una comunità”, sottolinea senza retorica Fabi. Piero Pelu’ sceglie Emma per il duetto sulla sua Regina di cuori. Una donna che trova il coraggio di rialzarsi contando solo sulle proprie forze è il racconto di Fino a qui di Alessandra Amoroso, che si esibisce indossando un tailleur nero e le scarpe rosse, simbolo quest’ultime della lotta alla violenza contro le donne. Amadeus presenta e commenta le canzoni col tono che è solito utilizzare quando si trova sul palco del Festival di Sanremo, ma il codice da digitare, questa volta, è un numero telefonico per donare due euro alla fondazione. Per due che come noi è la canzone d’amore che Brunori Sas decide di condividere, ancora una volta, sul palco con Fiorella Mannoia. Vietato morire cantano Paola Turci ed Ermal Meta. Il cantautore albanese scrisse questo pezzo per raccontare della violenza domestica… “e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai”. 16 marzo in questa serata-concerto è una canzone bella ed emozionante grazie all’interpretazione di Achille Lauro accompagnato da Emma. Tananai canta il suo ultimo successo, Veleno, e Fiorella Mannoia, al termine dell’esibizione del cantante, gli porta la camicia azzurra con la scritta “Ora basta, nessun’altra!”, quella che lui indossò alla Notte della taranta un anno fa per urlare il suo “no” alla violenza contro le donne. Niccolò Fabi e Fiorella Mannoia tornano poi a cantare insieme, Mimosa, e l’Arena di Verona si riempie di meravigliosa poesia. Caterina Caselli, tra il pubblico, intervistata da Amadeus, dice che Nessuno mi può giudicare, portata a Sanremo nel 1966, è un inno alla libertà e all’uguaglianza ma che, nonostante i decenni trascorsi, i passi in avanti compiuti in questo senso sono ancora pochi. Il brano viene cantato in coro da tutte le cantanti che hanno preso parte alla serata per promuovere la loro iniziativa per il gran finale. Si aggiungono tutti, anche le voci maschili di Ermal Meta, Brunosi Sas, Sangiorgi, Pelu’ e gli altri. Sentire Brunori Sas cantare: “Io ti chiedo scusa e sai perché? Sta di casa qui la felicità”, lo confesso, che mi fa un certo effetto. Allora: mai sprecare l’amore di una donna, mai sciuparlo, deturparlo e distruggerlo con la violenza, intesa in tutte le sue forme! Per aiutare, sensibilizzare  e insegnare ad amare nel giusto modo, nascono le iniziative della Fondazione Una, Nessuna, Centomila, tra le quali incontri tematici, cantieri di educazione e prevenzione, di formazione sulle norme giuridiche e per contrastare la violenza digitale, laboratori creativi e artistici. La raccolta fondi, utile a sostenere i vari centri antiviolenza presenti in Italia, serve a sostenere le vittime dal punto di vista psicologico, materiale e sociale: si stima infatti che il 60% delle donne vittime di violenza inserite in un percorso di allontanamento da chi ne abusa e poi di fuoriuscita dal centro antiviolenza non risulta autonoma economicamente. Diseguaglianze, discriminazioni e violenze di ogni genere sono assai comuni nella società attuale. In Italia, le cronache lo documentano, ogni tre giorni una donna muore per femminicidio. Pertanto, sul sito della Fondazione Una, Nessuna, Centomila , è possibile reperire tutte le informazioni utili per dare il proprio sostegno, anche al termine di questa campagna collegata al cencerto che si è tenuto il 4 e il 5 maggio e che la Rai ha trasmesso nella giornata tradizionalmente dedicata alla mamma.

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

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