Morto il batterista degli Iron Maiden

Questa notte è morto, all’età di 56 anni, Clive Burr, il primo batterista ufficiale degli Iron Maiden. A darne notizia è stata la stessa band, attraverso il suo sito internet. Burr era uscito dal gruppo nel 1982, dopo aver suonato nei primi tre album della storica band rock -metal, formatasi nel 1975. Clive Burr aveva la sclerosi multipla.

Col suo stile istintivo ha contribuito a rendere popolari le canzoni della band britannica heavy metal, caratterizzandone il suono. Nonostante i più che meritati apprezzamenti al suo sotituto, Nicko McBrain, Burr rimane il batterista preferito di innumerevoli fans. Iron Maiden (album del debutto discografico della band, pubblicato il 14 aprile del 1980), Killers (febbraio 1981) e The Number of the Beast (marzo 1982), sono album che, nell’insieme, sono stati un enorme successo di vendite. Dopo un ingresso difficile sulla scena, gli Iron Maiden, con la loro musica, hanno potuto fregiarsi del titolo di “gruppo fondamentale” per la rinascita dell’heavy-metal dopo l’esplosione del punk-rock. La batteria galoppante di Clive Burr ha conferito alle atmosfere orrifiche, ai vocalizzi isterici di Paul Di’Anno (cantante nell’album del debutto) e Bruce Dickinson, alle corde suonate con un’incredibile potenza (dal bassista Steve Harris, fondatore del gruppo; Dave Sullivan e Terry Rance alle chitarre) una notevole energia galvanizzante. Dopo aver lavorato con gli Iron Maiden, il batterista ha suonato nei dischi di Trust, Stratus, Gogmagog, Elixir, Desperado e Praying Mantis. Nel 1994 gli era stata diagnosticata la malattia generativa. Clive Burr si è spento a Londra, mentre dormiva. Nonostante i numerosi cambi di line Up, il batterista aveva con gli altri componenti della band un rapporto d’amicizia. In particolare col bassista, Steve Harris, che ha dichiarato di aver perso un amico fraterno e ha rivolto le sue condoglianze a Mimi – la compagna di Burr – e alla famiglia del musicista.