Supernal Armony: le ‘buone vibrazioni’ barocche di Mark Drusco

Strumenti che non suonano ma che emanano armonie. L’autodefinisce “musica antica e nuova che si spinge verso l’ignoto”, un progetto musicale – quello di Mark Drusco – in cui i richiami alla musica barocca e l’utilizzo di strumenti classici – come il contrabbasso, il violoncello – e antichi – come il clavicembalo e la tiorba – cercano di attualizzarsi attraverso una particolare concezione spaziale della musica. Drusco non cerca armonie che si sovrappongano o melodie orizzontali in cui le note si susseguano senza incontrarsi mai; non compone musica barocca nel 21° secolo e neanche musica minimalista oppure sperimentale: Drusco, con le sue composizioni originali, non punta a creare vibrazioni antitetiche ma a ricercare un’essenza primordiale dell’armonia che sia il più possibile svincolata dai cliché, e lo fa proponendo anche abbellimenti e fioriture che trasforma in narrazioni, in “sentieri di profondità”, in lemmi sonori dei propri stati interiori, chiedendo all’ascoltatore un approccio all’ascolto che si tenga il più lontano possibile da qualsiasi mania classificatrice. Una ricerca lunga e complessa, quella di Mark, che non ha ancora ultimato il suo percorso e che, tuttavia, probabilmente, è destinata a rimanere incompiuta.

Prolifico interprete ed esecutore di musica barocca, Mark Drusco trova in autori come Bach o Purcell il massimo esempio per spiegare la sua filosofia in un video-concerto di Natale: Armonia nuova e libera che, così com’è accaduto per alcuni dei musicisti classici, sogna di approdare anche al cinema.