Vecchie e nuove segnalazioni discografiche

L’Universo di Francesco Guasti è quello che racconta la generazione dei trentenni più romantici, una generazione “di spine e rose”. Il cantautore di Prato, allevato a The Voice da Piero Pelù, dopo aver conquistato l’ottavo posto nella classifica di Sanremo Giovani, Edizione 2017, propone questo suo secondo album fatto di ballate, canzoni d’amore molto vissute, semplicità nelle sonorità reggae che non mancano, acustica, melodia ed elettronica, annuncia che sta per partire il tour nel quale presenterà questo disco di 10 canzoni in giro per l’Italia. ASCOLTA Ritrovato nei miei scaffali, tra le pubblicazioni dello scorso anno, Things That Can’t Be Undone, del cantautore canadese Corb Lund che, se amate lo story telling, le ballate cupe e pungenti, l’honky tonk e l’alt country, fa decisamente per voi.

Il suono di Haiti è dominante nel jazz piano di Henri Pierre Noel. “Merci bob Dieu” è la prima delle dodici tracce dell’album strumentale “One More Step” godibile anche per la prossima estate. https://www.facebook.com/henripierrenoel Da segnalare, anche “l’approccio fotografico” di un compositore classico, Oderigi Lusi. Quella del musicista campano è opera da camera. Sul Sentiero degli Dei è un Melologo in otto quadri ispirato alla leggenda dei Due Fratelli di Vietri sul Mare (SA), composto da Lusi con versi di Varnadi, affidato al Demetra Ensemble e presentato dalle immagini del pittore Fernando Masi.

La musica dei Caravan Palace sfugge ad ogni tentativo di categorizzazione ma sicuramente colpisce come un pugno ben sferrato. La band – formata da 7 musicisti – dà vita ad uno spumeggiante cocktail di swing, hip hop, jive e house. Il loro stile è ricco di riferimenti stilistici agli anni ’20 e all’atmosfera bohemiènnedella Rive Gauche parigina, aggiungendo però chiari elementi del 21esimo secolo. Ed è proprio in uno studio parigino che i Caravan Palace lo scorso anno, hanno registrato il loro terzo album, fondendo alla perfezione musica elettronica, una house edonistica e il jazz d’anteguerra ed evocando lo spirito di un Quintette du Hot Club de France in chiave moderna. Il risultato è unico nel suo genere: un disco sofisticato, eclettico e inebriante. La formazione francese è stata subito notata sia per il virtuosismo dei suoi musicisti, che per la capacità di offrire uno spettacolo divertente, innovativo, elegante e un po’burlesque. Anche gli italiani li hanno apprezzati nella loro ultima data milanese lo scorso 11 luglio.

Pubblicato da musicheculture

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