2020 Second Alive: estroverso in jazz, Bowrain

«Tutto è iniziato nel 2018 durante il festival Druga Godba dal quale ero stato invitato per sostituire il chitarrista di un gruppo Sud africano molto interessante, The Brother Moves On. Un pianista che rimpiazza un chitarrista in un band ninja gospel/maskadi rock/eclectic con alle spalle solo una prova? Ho accettato e quello che è successo dopo mi ha aperto nuovi orizzonti per la mia espressione musicale». Così ci racconta la genesi del suo progetto discografico Tine Grgurevič, in arte Bowrain, jazzista sloveno che ama percorrere diverse strade musicali fra estro ed improvvisazione. Musica classica contemporanea, minimal, afro-beat che sanno convivere in queste 11 tracce suonate interamente dal vivo in un concerto andato in scena – a porte chiuse, a causa del covid – al Kino Šiška di Lubiana. «La nostra collaborazione è continuata. Sono andato a Johannesburg per una residency di un mese e lì ho riscoperto il jazz, ma non quello europeo che ho studiato per anni e anni, ma una diversa scena che mi attraeva e allo stesso tempo irritava: troppi musicisti che improvvisavano, suonavano, urlavano, bevevano, ballavano, discutevano… tutto troppo rumoroso, troppo! Era come se il privato e il pubblico fossero la stessa identica cosa. Ciò che era personale si mischiava con la politica, la spiritualità con il corpo e l’intimità lottava con la distanza. Tutto ciò mi attirava: questa vita di eclettismo e apparente pluralismo che era la sola espressione di un’unica e forte comunità. Ne ero così affascinato che volevo portare tutto questo a casa con me. Tornato a Lubiana ho iniziato così a pensare al mio prossimo progetto con un collettivo di musicisti. Ci ho messo un po’ per dar vita alle partiture e a capire che non volevo realizzare un altro album in studio, ma al contrario volevo afferrare il momento, catturare le emozioni tipiche del palcoscenico e dar vita ad un’unica performance live. Questo era il compromesso tra quello che avevo imparato a Johannesburg e ciò che era fattibile invece nel nostro contesto culturale ed artistico». Insieme all’uscita dell’album “2020 Second Alive”, BOWRAIN presenta anche un nuovo singolo, “While We Were Sleeping”, con la voce dalla talentuosa cantante slovena Lili Kongo aka Lilly già ospite di BOWRAIN durante un concerto di apertura di quest’ultimo per i LAMB nel 2015 a Lubiana. «L’idea della canzone è nata appena prima dell’inizio della pandemia: una riflessione sul mondo ormai assopito nelle ultime decadi di crisi ambientalista, politica ed economica. Il senso del brano è poi cresciuto sempre più forte durante l’anno del COVID-19, quando le nostre vite sono state interrotte nel modo più brutale possibile, ma noi venivamo comunque costretti a non aprire gli occhi. La nuova realtà sembra essere come un sogno e noi ci sentiamo come se non avessimo più il controllo della situazione, ma in fondo in fondo sappiamo che c’è ancora tempo per un cambiamento». La canzone è accompagnata da un video nato dalla collaborazione con l’artista visual JAŠA. Lo scopo dell’intero progetto è di permettere, all’ascoltatore/spettatore connesso, di sentirsi vicino al palco, immerso in quell’atmosfera live che la pandemia ci ha tolto, affinché possiamo ricominciare ad assaporare la musica suonata e partecipata con un gusto nuovo.

Pubblicato da musicheculture

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