Aneuma, l’album d’esordio dei Blame Art

Aneuma è un trattato sull’incapacità di dialogare con il prossimo. Nel loro nuovo album i Blame Art plasmano l’incomprensione in un suono che mescola emo, shoegaze e screamo culminando nel noise-rock.

Dopo 4 lunghi anni i Blame Art tracciano una linea entro la quale circoscrivere uno tra i più grandi disagi del nostro incomunicabilità umana. Un progetto che sfida le leggi del mercato con 6 brani, alcuni dei quali superano i 9 minuti di ascolto. Come il poeta beat William Burroughs, quanto mai interessato agli studi sul simbolo come segno comunicativo negli anni ‘60, la band milanese nel suo disco d’esordio affronta l’inettitudine comunicativa contemporanea. Aneuma mostra l’instabilità delle relazioni odierne, gerarchiche e corrotte dalla necessità di imporsi sull’altro.  

Il rapporto tra voce e strumentale è la quintessenza del disco: a livello vocale si riconoscono più registri che si avvicinano a riferimenti quali Francesco Sarcina (Le Vibrazioni) e Manuel Agnelli (specialmente in “Nido”), o Alberto Ferrari (Verdena), quando si converte in disperazione pura. I brani si strutturano a partire da una bassa intensità e da un timbro vocale pulito, per poi raggiungere curve noise-rock. Il pesante accavallarsi degli strumenti, sintomo di caos interiore, è inversamente proporzionale al silenzio dei simboli, primi colpevoli del distacco comunicativo.

 

Dall’altra parte del mutismo risiede l’entropia dei Blame Art. La band conia a sua volta il proprio album viene fissato il disagio che ci accomuna come monito per scacciare i demoni personali e collettivi. Aneuma suona come una ninna nanna lacerata da un pianto strozzato. Per estensione, anche la comunicazione emotiva viene fagocitata, motivo per cui quando alcune pulsioni si rendono necessarie, eruttano come urla tormentate.

 

Aneuma è l’album d’esordio dei Blame Art, in uscita il 12 gennaio 2024, anche in una speciale versione in vinile, per Non Ti Seguo Records, no funeral records (CA), Clever Eagle Records (USA) e Dancing Rabbit Records (DE).

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Pubblicato da musicheculture

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