Due Acca Hho, la musica e il suo rapporto con l’acqua e l’intelligenza artificiale secondo Puah

Al primo ascolto, potrebbe sembrare una sorta di concept album con al centro il tema dell’acqua, ma non lo è. Si ispira a una poesia e a una filosofia musicale minimalista che rifugge dalla tecnologia, disumanizzante, aprendo nuovi interrogativi e riflessioni sul rapporto tra la creatività del musicista e l’intelligenza artificiale. La scelta di sonorità low fi per definire il suo primo album da solista è pertanto emblematica. Questo è in sintesi il cuore di Due acca hho di Puah, al secolo Alessandro Pagani, che i lettori di Musiche & Culture conoscono già come l’ex batterista degli Stone Apple, ma che vanta collaborazioni con altre band (Shado Records/Valvola), inserite nel circuito Indie e Underground. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo nuovo progetto.

Ciao Puah, sto riascoltando il tuo disco per la seconda volta: è in sottofondo in questo momento mentre chattiamo. Lo trovo interessante, ma vorrei che mi togliessi un paio di curiosità: cos’è e perché il tuo progetto si chiama “piccola unità anti hi fi”, ovvero quasi l’acronimo di Puah?

Piccola Unità Anti Hi-fi rifugge dalla tecnologia più spietata, quella che va avanti senza tener conto che l’essere umano deve ancora avere il controllo di sé, quindi ok l’intelligenza artificiale, ma usata in modo appunto intelligente. Puah crede, affinché il risultato di una composizione artistica sia ancora genuino e meno artefatto possibile, che non dovremmo mai dimenticare che l’errore, il difetto faranno sempre parte di noi e della spontaneità del momento, quella non studiata troppo a tavolino, che permette di creare le cose più originali e ci rende ancora umani.

Da ciò che sto ascoltando, mi sembra che tu prediliga suoni più “grezzi” e low fi, artigianali: perché si tratta di un disco autoprodotto o c’è dell’altro? Qual è la concezione di Due Acca Hho? Il suono ruvido e low-fi fa parte del mio bagaglio underground da sempre, i suoni sotterranei li adoro da quando ho iniziato a fare musica, qui escono fuori non come revival ma come esaltazione delle mie esperienze passate.

Vorrei inoltre chiederti: “Puah” è il nome che hai scelto adesso che hai intrapreso la strada cantautorale oppure serve solo per definire questo progetto? Alessandro Pagani si cela dietro PUAH, l’altro Alessandro continua a suonare la batteria con EST?, la mia nuova band dopo Stolen Apple.

Per concludere questa chiacchierata, parliamo un po’ del cuore di questo disco: suoni elettronici un po’ retrò, voce distorta e soprattutto l’acqua (ne deduco che possa trattarsi di una sorta di concept), mi spieghi come mai il disco si intitola Due Acca Hho?

Il disco si chiama “Due acca hho”, come una sorta di richiamo a un nuovo battesimo spirituale a cui tutti dovremmo ri-sottoporci per pulirci dalle nefandezze del tempo, quindi è un titolo metaforico e ironico (l’uso della lettera acca che ancora in molti sbagliano) nonché un titolo evocativo: il suono dell’acqua in varie forme si ripete durante tutti i brani. Potrebbe sembrare un concept album ma non lo è: tutto è nato da “Daydream”, una poesia di mia sorella Daniela (scomparsa nel 1987) che parlava di un suo sogno dove alcune fontane di un paese disabitato perdevano acqua. In “Due acca hho” ho riadattato il testo ed il brano, già presente nel disco degli Stolen Apple “Trenches”, unendovi il concetto del lavorare pensando al suono dell’acqua: è nato tutto da lì.

Grazie Alessandro.

Grazie a te e buon ascolto.

Autobiagrafia dell’artista:

Sono nato a Firenze nel 1964, dove vivo e lavoro presso l’Azienda Sanitaria. Durante gli anni ’80 ho partecipato al movimento underground fiorentino Pat Pat Recorder . Nel 1988 inizio un percorso come musicista con svariati gruppi tra cui Stropharia Merdaria , Parce Qu’Il Est Triste , Hypersonics (con cui ho partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans , Malastrana e successivamente Valvola (assieme a Giuseppe Barone e Gianni Antonino , con i quali ho fondato l’etichetta discografica indipendente Shado Records attiva fino al 2007). Attualmente sono batterista del gruppo rock Stolen Apple (l’album di debutto Trenches è uscito nel 2016, a cui ha fatto seguito Wagon Songs nel 2020) e del trio power rock RSA. Sono ideatore della pagina ironica Meme o non meme su Facebook, nonchè autore di libri umoristici: – in ordine di pubblicazione: ⦁ 2015: “Le Domande improponibili” – libretto pubblicato in proprio. ⦁ 2016: “Perchè non cento?” – edito da Alter Ego/Augh Edizioni. ⦁ 2018: “Io mi libro” – edito da Rue De La Fontaine Edizioni (una frase del libro è apparsa sull’agenda Comix 2018/2019) ⦁ 2019: “500 chicche di riso” – edito da Rue De La Fontaine Edizioni E’ in lavorazione il nuovo libro “I Punkinari”, che verrà pubblicato durante il 2024 con la casa editrice Nepturanus. Questi i link dove ascoltarlo e conoscerlo di più: Apple music

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SCHEDA:

ARTISTA: PUAH

TITOLO: Due acca hho

* Autoproduzione * – Musica pop neo barocca a tinte elettroniche –

Illustrazioni di Benoît De Haas
PUAH (Piccola Unità Anti Hi-fi) è il progetto solista di Alessandro
Pagani,
ex Valvola/Shado Records e batterista degli Stolen Apple.
SEGNI PARTICOLARI:
Passione, coraggio, curiosità.
PROTAGONISTI:
Alessandro Pagani
(voce, chitarre, tastiere, programmazione)
TRACKLIST
Tra le tue corde (strumentale) – 2:19
Vado al lago – 3:15
Daydream – 4:02
I passi passati – 3:35
Each is one – 2:37
T’amerò tra tamerici – 2:54
Amore plutonico – 3:36
Noè – 4:39
Belli eppure – 2:48
Tutti bravi – 3:20

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

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