Nei giorni impegnati (anche la domenica), di tempo per concentrarsi sull’ascolto della musica è poco. Allora si catturano note casuali durante i viaggi, on-line – attraverso i link degli amici – oppure, ancora, si accendono una radio oppure un i-pod che ti accompagnano e si lascia che sia la funzione random a scegliere per te.
Questo disco l’ho scovato nella mia casella di posta affollata di mail personali e di lavoro. L’ho raggiunto seguendo i link. L’ho trovato subito molto interessante per il suo modo di ricalcare atmosfere retro e melodiche in un universo rock-blue e synth-rock. …E forse sono pazzo, lo intitola il suo autore, Diodato, uno dei talenti che emergono dalla scena del nuovo rock italiano di qualità. Un disco che è uscito il 26 aprile (scorso e del quale hanno già parlato tutti prima di me che sono in ritardo) e che fino ad un secondo fa era sepolto fra un paio di centinaia di mail non lette.
La più grande fortuna di chi non ha tempo sono i cantautori che si segnalano da soli: aprono pagine web dedicate al nuovo disco, te lo raccontano e poi inseriscono anche i brani d’ascoltare e condividere… per la gioia soprattutto dei quotidiani italiani e dei giornali di musica che possono così fregiarsi del merito di aver regalato uno streaming ai loro lettori.
Io invece no. Sono in ritardo, ma il disco di Diodato vale.
——
Ecco il disco raccontato: e forse sono pazzo
(un ringraziamento a http://www.dlso.it)
—–
[…] nelle sale italiane dal 3 ottobre. A reinterpretate il memorabile brano di Fabrizio De Andrè è Diodato, cantautore italiano emergente che si è fatto notare al Premio Tenco e che ha già conquistato i […]