Il mio approccio con la musica di David Byrne è sempre stato totalizzante
Il reggae, il soul, la presa di coscienza adolescenziale…
La sua voce così elegante ed a tratti glaciale, all’antitesi del rock
. Il David di Donatello da annoverare tra gli ultimi successi (per via della colonna sonora per il film “This Must Be The Place”)… ma soprattutto tanto tempo fa…
A Roma! Questa fu la mia folgorazione. il concerto si tenne al Palaeur, 32 anni fa (il 18 dicembre 1980). Ovviamente io non c’ero (soprattutto per cause anagrafiche), ma quella volta lì fu uno dei pochi momenti in cui benedissi il fatto che esistesse la RAi. Ve la ricordate quella televisione italiana che a cavallo tra gli anni 70 ed il primo decennio degli anni 80 trasmetteva ancora la musica? Ebbene: io davanti a quel canale c’ero. E all’età di 8 anni potevo già accontentarmi di questo.Il concerto dei Talkin Heads fu trasmesso in TV qualche tempo dopo e ciò bastò per la mia “iniziazione” alla musica ecclettica, colorata, eccessiva e scenografica dei Talkin Heads! D’altra parte, riuscire ad assistere a quel live, per gli “adulti” fu davvero un’impresa, come le cronache poi ebbero modo di raccontare.
Ma se dovessi raccontarmi il “mio” Byrne dovrei scrivere un’enciclopedia. Lui invece ha scritto tra le migliori pagine del rock.
E ancora tante ne scriverà, dai suoi 60 anni in poi.
Auguri <3
[…] David Byrne, Tom Yorke, Brian Eno, Paul Simon e gli altri amici sono certamente un sorpresa in termini di creatività e di genio musicale. E perciò: “Grattatemi la schiena… ed io poi gratterò la vostra” sembra dire ai suoi colleghi il vecchio Peter che, musicalmente appare bloccato, come se la sua schiena fosse vittima di un colpo della strega. […]
[…] Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers) sono passati i Ramones, i Television, i Talking Heads, i Tuff Darts, The Shirts, The Heartbreakers, The Fleshtones, consegnandoli alla leggenda. La […]