Alberto Lombardi, Home

Esistono luoghi di Roma dove la musica internazionale è di casa. L’Alexander Platz Jazz Club è un luogo accogliente, antico e ricco di storia. Sulle pareti conserva le tracce di chi passa di lì, ascolta o suona musica non commerciale. Tra le mura di questo spazioso seminterrato, lo scorso 10 novembre ha risuonato la musica di Alberto Lombardi. Cantautore, chitarrista, arrangiatore, apprezzato in Italia e all’estero, Lombardi ha presentato Home, il suo Ep del 2022, appena ripubblicato in un’edizione limitata in vinile. In concerto, ha interpretato le sue canzoni, tratte da Home e dagli album precedenti, e una serie di cover di artisti importanti: dai grandi della storia del rock e del jazz mondiale, al pop italiano di Mia Martini e Domenico Modugno, emozionando e coinvolgendo un pubblico da sold out. Con la sua versatilità musicale, capace di percorrere diversi generi e stili strumentali, suonando la chitarra  elettrica e acustica, da solo e poi in trio (insieme a Menotti Minervini, al basso, e Marco Rovinelli, alla batteria) e arrangiando i brani in maniera insolita e non comune, sul palco Lombardi ha saputo trovare quell’alchimia giusta che ha permesso a rock, pop e jazz di incontrarsi in modo nuovo e originale e al pubblico di cantare insieme a lui.

Il concerto Il live è iniziato in veste acustica con Lombardi alla chitarra, senza la band, per suonare la prima delle sue canzoni, The Fermi Paradox, e poi un gradevolissimo midley dei Beatles (Penny Lane, Help Me, Yesterday), reso particolare dall’arrangiamento per chitarra e dalla tecnica del finger style (che il musicista insegna anche ai suoi studenti), che consente di suonare più melodie o la melodia e l’accompagnamento con le dita di una sola mano, sostituendo, nel caso di questa parte del concerto, altri  strumenti. Il pubblico ha apprezzato ascoltando assorto. Breakfast in America dei Supertramp è stato uno di quei pezzi che il cantautore ha rivelato di amare particolarmente, perché gli ricorda alcuni momenti importanti della sua vita, mentre Life on Mars di David Bowie, resa leggendaria dalla sua introduzione eseguita col pianoforte, tra le corde, i virtuosismi, la voce sottile e le note del chitarrista-cantautore ha disegnato un paesaggio sonoro acquatico, sospeso, spaziale. Il pezzo ha particolarmente emozionato anche perché, ha detto Lombardi:«C’è un verso in questa canzone che dice: “‘Cause Lennon’s on sale again’, ed è vero: John Lennon è di nuovo primo nella classifica dei dischi più venduti in questo momento». Poi si è tornati tutti sulla terra con Isn’t she Lovely di Stevie Wonder, suonata in trio e in versione jazz, e l’omaggio a Sting e Jimi Hendrix con: Moon over Bourbon St, Englishman in New York, Little Wing, intervallato da una delicata esecuzione (per intero) di Eleanor Rigby dei Beatles. Il viaggio musicale si è poi spostato dal Regno Unito all’Italia, con Home, canzone scritta e arrangiata da Alberto Lombardi e che dà il titolo al suo disco, e poi: Roma nun fa la stupida stasera, Volare, Almeno tu nell’Universo e Tu vuo fa l’americano, che sono appartenute ai musicisti sul palco, ma anche al pubblico che le ha cantate all’unisono. Un pubblico ormai scaldato ha accolto col battito delle mani uno standard jazz che è Cantaloupe Isnald di Herbie Hancock e Perfect Lover, pezzo di Alberto Lombardi. Il concerto è poi proseguito con alcuni classici del rock, suonati con la chitarra elettrica ma, ancora una volta, con arrangiamenti jazzati: ‘Cause we ended as Lovers di Jaff Beck, Scuttle Buttin Pride and Joy  (di Stevie Ray Vaughan) e Black Napkins (di Frank Zappa). Start Again, scritta e cantata da Alberto Lombardi, ha chiuso il concerto. Il “bis” ha visto come protagonista I shot the Sheriff di Bob Marley. Al termine del concerto, il cantautore si è intrattenuto col pubblico per il firma-copie. Home è un disco contenente sette nuovi brani di Alberto Lombardi, tra cui, Start Again e Home, fra le canzoni eseguite in concerto. Il disco è reperibile negli store digitali, in versione CD e Vinile. Maggior informazioni su Alberto Lombardi sono reperibili sul sito dell’artista e Spotify.

 

 

 

 

 

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.