Aspera Tempora, il nuovo album dei Qirsh

Giunge sulla scrivania della redazione una segnalazione interessante: i Qirsh, band savonese nota soprattutto nel circuito della musica indipendente, ha pubblicato da alcune settimane il terzo album, Aspera Tempora, sperimentando le sonorità del progressive-rock (ma non solo) e dando così espressione ad un concept album assai ragionato e concentrato sul tema della paura, specialmente nel mondo adolescenziale. Lo fa con la musica, i testi e gli arrangiamenti, ma anche con la grafica e l’ausilio delle immagini. Risaltano nel disco le sonorità oscure, le lunghe suite e un impegnato uso delle tastiere, archi, organo, pianoforte, evocative di un genere musicale che viene rispolverato ma tenuto lontano dai cliché, proprio perché viene arricchito dalla personale originalità del gruppo, da sonorità più attuali, più elettroniche, più grezze e meno sinfoniche del prog italiano che abbiamo conosciuto negli Anni Settanta. Non è sfuggito all’orecchio e alla memoria di chi scrive, quella certa reminiscenza kraut-rock, soprattutto nella prima traccia del disco, che ricorda i martelli di “Kollaps”, un discreto successo dei tedeschi Einsturzende Neubauten, più psichedelici, alienanti, elettronici ed ossessivi che mai, che in questo disco vengono riprodotti attraverso un incessate dispiegamento delle percussioni ed epiche tastiere in crescendo. Già la sola Rumors, infatti, è una suite di oltre 17 minuti, e basterebbe a spiegare l’intera concezione del disco, eloquente – come dicevamo – anche nella scelta dell’artwork: quel mosaico che simboleggia la frammentazione dell’animo umano: bloccato nelle sue paure, nel vuoto, nell’incertezza, nella vergogna e nella paura del giudizio sociale. Una generazione, soprattutto quella dei giovani, in eterna attesa, con voci interiori divenute imperanti – le voci degli altri, quelle di chi giudica, di chi condiziona l’esistenza – e in lotta contro le incertezze del futuro, ma desiderosa di esprimersi e  di trovare la propria strada. E la strada trovata dai Qirsh è quella di comporre brani in sequenza, tipica del progressive, dove ogni elemento è strutturato per lanciare un messaggio univoco. Una strada non commerciale, mai intrapresa fin dagli esordi, e che trova una piena maturità in questo album numero tre, che altro non è se una nuova e riuscita avventura dopo il concept album numero due (Sola andata, pubblicato nel 2013 e dedicato al tema del viaggio) e Una città per noi, l’esordio del 1997. Sito ufficiale

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