“DIVA” (in distribuzione Believe Music Italy) nasce dopo un’esperienza di quasi-morte e si fa complice della produzione di Giacomo Carlone (Egokid, Angelica…) per un perfetto equilibrio di contrasti musicali, tra oscurità e colori al neon.
Ho scritto “DIVA” in un momento febbrile, avevo passato Natale in ospedale ed ero in casa ad aspettare che le ferite di quando mi avevano aperto la pancia si rimarginassero: io, Ableton e una tastierina. Mi sentivo fragile ma anche stranamente esaltata da quest’esperienza di quasi-morte, ed è venuta fuori questa canzone che vive in un mondo distopico dove siamo guidati da macchine che si inceppano, tecnologie in un ciclo continuo di obsolescenza, apparati statali che collassano su sé stessi. Da quando siamo piccoli ci sono trasmessi degli insegnamenti che crediamo immutabili ma che non lo sono, delle certezze che però sono destinate a invecchiare e riciclarsi in qualcos’altro – e credo che in questo ci sia qualcosa di molto ironico.