«Testi che hanno dentro l’anima di oggi»: parola di Andrea Satta che presenta così il nuovo disco dei Tetes de bois, pubblicato lo scorso 30 settembre. Canzoni inedite che nascono dal connubio tra musiche originali e poesia francese, che ospitano un inedito Francesco di Giacomo, che hanno dentro la forza, il cuore e l’attualità.
Un lavoro ispirato, una nuova occasione per omaggiare Leo Ferré e poi Baudelaire, Verlaine, Rimbaud.
«L’amore per Ferré – spiega Andrea Satta – nasce dalla rivoluzione che è nelle sue parole, dall’attualità, dall’intimità, dalla rabbia, dalla passione, dall’amore e dall’anarchia che comunica. I suoi sono testi che sono dentro l’anima di oggi, strepitosamente contemporanei. E il suo repertorio ci appartiene, anche se non siamo, e non lo siamo stati, una cover band».
Il disco contiene un’interpretazione di Francesco di Giacomo: il cantante del Banco del Mutuo Soccorso, morto alcuni mesi fa in un incidente stradale nei pressi di Zagarolo (RM), aveva duettato coi Tetes de Bois esibendosi in “Il tuo stile”, ghost track del disco, canzone tratta sempre dal repertorio di Leo Ferré, registrata durante un concerto tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel giugno 2013.
“Extra-ordinaria” è anche la partecipazione di Vasco Brondi (de Le luci della Centrale Elettrica) che duetta con Satta in “Tu non dici mai niente”.
Amore e anarchia in un disco prezioso che arriva nel ventennale di carriera del gruppo indipendente romano. Sempre critici e agguerriti osservatori della realtà e della politica, impegnati nel difendere i temi del lavoro o il rispetto per l’ambiente coniugandolo con l’ amore per la bicicletta – è loro l’idea di un palco alimentato “a pedali”, ossia attraverso la forza motrice di volontari che, pedalando, alimentano una batteria che produce corrente per gli strumenti e le luci del palco-i Tetes de bois hanno presentato “Extra” in molte radio. Ieri sono stati ospiti del Premio Tenco a Sanremo.
Il disco contiene 11 canzoni. I versi sono stati tradotti in italiano da Giuseppe Gennari, ad eccezione di Tango, che porta la traduzione di Anna D’Elia