Non riesco a sfuggire a Sanremo 2

Un anno fa, occupandomi d’Achille Lauro a Sanremo, scrivevo così: la performance di Achille Lauro a Sanremo sia da leggere come critica all’ipocrisia e metafora della purificazione dagli eccessi del peccato.

Il sottotesto vede la società e la comunità ecclesiastica contestare l’artista che rompe i simboli religiosi per far cadere le maschere agli ipocriti…ma c’è chi ha saputo far meglio di lui (De André, David Bowie, Patti Smith), senza risultare kitsch, volgare, stucchevole. Gloria a Dio!

“Domenica” è un testo che parla del giorno di festa, quel giorno in cui si fa ciò che ci fa star bene. La domenica è un giorno di purificazione (è Pasqua, Battesimo). Cosa dice/fa la canzone di Achille Lauro?

Si dà alle gioie sfrenate (donne) e sul finale si purifica: la vedo come una critica al bigottismo e all’ipocrisia della Chiesa. Approvo la scelta di Achille Lauro di appropriarsi di un simbolo religioso come il battesimo per rompere gli schemi e sottolineare, in metafora, che esiste, fra i cattolici, la tendenza opportunista a darsi ai piaceri sfrenati e poi ad approfittare del Battesimo per purificarsi.

È una canzone di ampio respiro capace di giocare con la contrapposizione: uno può trovarci l’ipocrisia, un altro la maturazione dell’uomo, comunque un passaggio da un modo di essere a un altro.

La contrapposizione si nota anche dal fatto di aver un coro gospel che non canta gospel (finché non c’è il battesimo e allora dice “alleluyah”) e la libertà dal fatto che l’immagine del santino sia la propria quella di Achille Lauro.

Io ci vedo libertà, la messa in scena della contrapposizione e dell’artificiosità del vivere religioso (di molti).

Approvo la scelta dell’artista di impossessarsi del simbolo del Battesimo perché esistono al mondo preti pedofili, uomini ipocriti, “sepolcri imbiancati” che, prima violentano bambini, poi vanno in chiesa e tengono l’Ostia in mano: stringendo tra le mani quell’istante, stringono tra le mani il potere (ma questo èil mio punto di vista personale). In fondo: il Battesimo da chi proviene? Dall’uomo con la tonaca o dallo Spirito Santo?

Esiste forse una gerarchia della purezza per noi uomini così come esiste una gerarchia ecclesiastica o siamo tutti peccatori allo stesso modo?

Il punto è che, certamente, coloro i quali si fanno detentori di sani principi sono i primi ad infrangerli. E poi si battezzano, ma il Battesimo diventa una pagliacciata se costoro non si pentono…

Perciò ho apprezzato l’esibizione di Achille Lauro a Sanremo e, forse farò storcere il naso a molti, anche a qualche prete o suora, forse mi direte che sono blasfema ma… la migliore performance di tutti contro l’ipocrisia, più grande in assoluto, di quella di Achille Lauro e per la storia dell’umanità intera, è stata quella di Gesù, quando urla contro “scribi e farisei ipocriti” e li fa sbaraccare dal mercato: il Vangelo di Matteo cap 23, che è sempre attuale e universale come la Parola di Dio e che nel gesto musicale e visivo di Achille Lauro si può trovare racchiuso in una narrazione che parla di tutto ciò che fa sentire bene, dall’eccesso sfrenato alla purificazione dal peccato attraverso il Battesimo. È una canzone di ampio respiro capace di giocare con la contrapposizione: uno può trovarci l’ipocrisia, un altro la maturazione dell’uomo, comunque un passaggio da un modo di essere a un altro. Però lo ripeto: avrebbe potuto fare meglio. Prossimamente, parleremo di Rosa Chemical.

Pubblicato da musicheculture

Musicheculture, sito di informazione, storia, attualità e cultura musicale diretto Giuseppina Brandonisio,

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